La pianta è la generatrice dello spazio !
Uno dei punti fermi del costrutto intellettuale di un architetto e quindi anche di un interior designer è riassumibile in questo semplice assunto, ma che cos’ è una pianta e soprattutto a cosa serve ?
Tecnicamente una pianta non è altro che una sezione orizzontale, ovvero un disegno tracciato ad esempio a matita su di un foglio di carta che rappresenta un piano che interseca un volume architettonico orizzontalmente e sul quale si riportano gli elementi del volume sezionati ed in proiezione gli elementi caratterizzanti dello spazio dal basso verso l’ alto e talvolta anche dall’ alto verso il basso.
Per capirci, immaginiamo di aver a che fare con un solido, ad esempio un cubo poggiato per terra in uno spazio aperto, immaginiamo che un piano orizzontale parallelo al terreno intersechi ad una certa altezza il cubo, ad esempio ad un metro e mezzo di altezza, la figura che viene a determinarsi in questa sezione orizzontale la definiamo pianta.
Supponiamo ora che il nostro cubo sia cavo all’ interno e che lo spessore delle sue pareti sia di qualche unità, supponiamo che il cubo abbia il lato esterno corrispondente a 5m e che le pareti siano spesse 40cm. Il nostro cubo quindi potrebbe somigliare ad un corpo architettonico contenente una stanza, immaginiamo quindi una porta di accesso, ovvero un foro in una parete verticale del cubo che misuri due metri dalla quota del lato orizzontale interno e largo 90cm per lasciare passare attraverso il corpo di una persona, supponiamo che sul fronte opposto vi sia un altro foro corrispondente ad una finestra larga 2m ed alta 1,5m, posizionata ad una certa altezza rispetto al piano orizzontale inferiore del cubo, immaginiamo che vi sia una persona all’ interno del cubo e immaginiamone gli spostamenti dall’ esterno verso l’ interno e quindi verso il centro del cubo ed a seguire verso la finestra, immaginiamo che ci siano degli infissi interni, una porta di ingresso e le ante della finestra, immaginiamo che le pareti verticali del cubo siano costituite da tanti mattoncini di argilla cotta, che le pareti interne verticali siano costituite di intonaco, che la superficie interna orizzontale di calpestio sia costituita da tessere di 40cm per 40cm, il pavimento composto ad esempio da un gres e che in generale lo spessore dei piani orizzontali del cubo sia costituito da un sistema tecnologico strutturale di una certa complessità e resistenza.
Insomma il nostro disegno sul foglio di carta da un semplice quadrato si arricchisce di informazioni sempre più complesse arricchendosi formalmente, informazioni che riportano, sotto forma di linguaggio tecnico, quelle relative all’ oggetto definito nella sua matericita’ e quindi nella sua realtà ed in particolare ci riportano delle informazioni relative al suo spazio interno ospitante un corpo umano.
Cosa manca al nostro disegno, la pianta, per essere rappresentato correttamente sul nostro foglio di carta ?
La scala metrica !
L’ esigenza di una scala metrica è dovuta alla necessità di riportare su delle superfici orizzontali trasportabili, maneggevoli e facilmente leggibili, il foglio di carta, il disegno rappresentante lo spazio architettonico.
Cosi stabilendo ad esempio che una unità relativa alla dimensione di una linea del disegno in realtà ne rappresenta ad esempio 50 unità abbiamo che tutto il disegno riportato sul foglio di carta rappresenti con una piccola ma complessa figura geometrica ciò che accade nella realtà che stiamo rappresentando.
Abbiamo quindi creato una corrispondenza tra quello che accade nella realtà e quello che è riassunto sul foglio di carta nella sua complessa rappresentazione geometrica.
Sottolineiamo che questa corrispondenza implica tuttavia la presenza di un attante fondamentale ovvero l’ essere umano cui l’ oggetto ed il suo interno ovvero lo spazio architettonico sono rapportati.
Sul foglio di carta infatti possiamo immaginare non solo la realtà fisica delle strutture dello spazio ma anche simbolicamente le dimensioni del corpo umano che interagisce con lo spazio di cui stiamo parlando e che abbiamo disegnato graficamente sul foglio di carta. Senza la presenza del corpo umano attraverso il quale si manifesta la Vita nella realtà il nostro gioco sapiente, il progetto, non avrebbe alcun senso.
Qual’ è la differenza tra un disegno in scala come una pianta ed uno schizzo architettonico riportante una pianta disegnata a mano libera?
Semplicemente le proporzioni !
Lo schizzo infatti per quanto preciso non avrà mai in se l’ accuratezza di un grafico in scala pur riportando su di un foglio di carta informazioni spesso preziose e complesse.
Un piccolo ulteriore accenno allo spessore delle linee tracciate sul foglio di carta relative alla nostra pianta architettonica, linee che se di uno spessore ad esempio di mezzo millimetro ci informano se il disegno riguarda un corpo sezionato orizzontalmente o, nel caso di linee sottilissime, se sono relative invece a corpi le cui figure sono proiettate sul piano orizzontale come dicevamo dal basso verso l’ alto o dall’ alto verso il basso.
Ricordiamo che il disegno tecnico e quindi anche la pianta nel suo linguaggio è codificato da precise norme internazionali unificate.
Concludiamo con accennare alla differenza tra la pianta intesa come rilievo metrico e pianta sintetizzante il progetto architettonico.
Il rilievo riporta quanto osserviamo nella realtà in una operazione meramente analitica, la pianta progettuale, generatrice dello spazio architettonico, utilizza lo stesso linguaggio per prevedere quelle che saranno le operazioni con le quali si organizzerà la trasformazione materiale di un ambiente o di più ambienti ad esempio quelli di un appartamento, organizzazione dello spazio che è l’ oggetto del nostro corso di interior design.