Nel precedente articolo ci siamo soffermati sul disegno bidimensionale ed in particolare abbiamo parlato di piante, sezioni e prospetti, in questa breve descrizione invece introdurremo il significato di altri due strumenti grafici come l’ assonometria e la prospettiva cercando di definirne il senso almeno per grandi linee invitando il lettore ad auto munirsi di iniziativa ed analizzarne ed approfondirne il senso sui testi opportuni di geometria descrittiva.
In primo luogo c’è da dire che con l’ assonometria e la prospettiva introduciamo una nuova dimensione nella nostra rappresentazione dello spazio sintetizzando nel disegno le informazioni relative alla lunghezza, la larghezza e l’ altezza contemporaneamente in un unica tavola.
In sostanza mentre con i grafici bidimensionali il nostro cervello compie una lettura dello spazio mediante uno sforzo di astrazione cercando di interpretarlo in termini geometrici e matematici, con l’ ausilio dei grafici tridimensionali cominciamo a rappresentare la realtà in termini più vicini al modo con il quale normalmente l’ occhio umano e quindi il cervello interpreta il senso delle cose che ci circondano e quindi dello spazio circostante.
Un assonometria infatti ci appare molto più vicina e facilmente interpretabile di una pianta ed ha il vantaggio di riportare contemporaneamente ed in modo esatto più informazioni metriche rendendole più intellegibili.
La prospettiva invece mediante leggi scientifiche e geometriche ricostruisce l’ oggetto da rappresentare in termini vicinissimi a quelli con i quali normalmente l’ occhio umano e quindi il cervello vede e percepisce la realtà circostante, consentendoci di spostare dove vogliamo il nostro punto di vista per indagare nel miglior modo possibile il senso di ciò che vogliamo rappresentare quasi come se fossimo presenti realmente sulla scena dello spazio progettuale.
Quindi mentre l’ assonometria ci restituisce una forma tridimensionale e ci riporta contemporaneamente e in modo completo anche informazioni corrette da un punto di vista geometrico e matematico, la prospettiva, ricostruendo sempre tridimensionalmente la realtà come appare ai nostri occhi sposta il discorso in un campo più concettuale e linguistico completando egregiamente gli strumenti che abbiamo a disposizione per controllare lo spazio architettonico e renderlo intellegibile al nostro prossimo oltre che a noi stessi.
Al di la quindi delle definizioni (assonometria cavaliera, isometrica ec.ec. e prospettiva centrale, a due punti di fuga, a volo di uccello ec.ec.) quello che ci preme sottolineare qui all’ interno del nostro discorso in modo sintetico e qualitativo è che questi strumenti grafici tridimensionali ci aiutano mirabilmente a definire e controllare il senso dello spazio architettonico quando progettiamo e ne facilitano la comunicazione al nostro prossimo (committente ed impresa) per le varie necessità tecnico commerciali.
Come tutte le discipline anche il disegno tecnico e quindi l’ assonometria e la prospettiva hanno vissuto un intenso cambiamento dovuto alla tecnologia e all’ informatica.
Pensate che fino a qualche decennio fa il disegnatore tecnico da vero amanuense ricostruiva lo spazio architettonico applicando ferree leggi geometriche mentre in pochi anni con l’ ausilio del pc tutta la procedura grafica ha subito una liberazione da un lato ed una automazione dall’ altro sostituendo ai fogli di carta, righe, squadrette, compasso, matita e gomma, hardware potentissimi e sofisticatissimi software che mettendo in pratica le medesime leggi geometriche ci consentono di progettare e rappresentare qualunque forma architettonica bi e tridimensionale riproducendo lo spazio e la qualità dei materiali di cui è fatto con una qualità foto realistica impressionante che ci consente di indagare il nostro progetto di interni con analisi molto più performanti ed incisive e quindi con potenzialità mai viste prima.
Il mondo della grafica ha subito una accelerazione tecnologica impressionante per cui oggi i renderings, vere fotografie virtuali dello spazio architettonico, hanno sostituito la prospettiva classica ma un ulteriore progresso lo ha consentito la fusione tra cinema e disegno tecnico consentendoci l’ uso del walkthrough architettonico mediante il quale progettando lo spostamento di una camera virtuale all’ interno dello spazio tridimensionale virtuale ne rappresentiamo il senso mediante video animazioni che ci portano mirabilmente all’ interno del progetto come mai prima si era visto nella storia dell’ umanità.
Nuove frontiere sono poi all’ orizzonte come l’ utilizzo di speciali strumenti per allargare la realtà percepita, vedi gli occhiali 3D, con i quali possiamo portare il potenziale cliente all’ interno dello spazio architettonico da noi progettato come se l’ oggetto della nostra rappresentazione esistesse davvero e non solo virtualmente all’ interno dei nostri file o sul nostro monitor.
Ovviamente l’ umanità non ha ancora generato forme di intelligenza artificiale e creativa altrimenti ora parleremmo di strumenti in grado di integrare e sostituire l’ attività del progettista in ogni direzione dal seme creativo, l’ idea, a quello rappresentativo, il disegno tecnico ed il prodotto finale, lo spazio architettonico industrializzato.
Vedremo il futuro cosa ci riserverà, per il momento godiamoci questa transizione e salto di qualità tecnologico servendoci degli strumenti a nostra disposizione per coordinarci nel miglior modo possibile e in modo avvincente nella nostra attività di progettazione e di rappresentazione dello spazio architettonico e consentirci il miglior viaggio possibile nell’ affascinante mondo dell’ interior design.