Il progetto di architettura ed in particolare quello di interni ha origini molto antiche, si potrebbe dire quasi primordiali.
L’ uomo preistorico infatti cominciò subito, quasi istintivamente, col decorare le pareti del suo spazio residenziale per eccellenza, la caverna, con pitture che simboleggiavano spesso scene di caccia.
Facendo un enorme balzo in avanti da un punto di vista temporale e spaziale, considerando il mondo greco e romano, vere e proprie matrici generative dei movimenti stilistici successivi, potremo sorprenderci per le abilità creative e tecnico architettoniche dei nostri progenitori occidentali. Per capirlo basterebbe infatti farsi una lunga passeggiata agli scavi archeologici di Pompei o di Ercolano ed osservare da vicino ad esempio le domus romane, eccellenti da un punto di vista spaziale e decorativo. La qualità della promenade architettonica interna e le decorazioni cromatiche e pittoriche di finissima finitura sorprendono ancora oggi l’ osservatore con espedienti tecnico creativi densi di entusiasmo e meraviglia.
In generale gli stili storici, per lo più il dorico, lo ionico ed il corinzio, articolati in quello che è divenuto, a partire dai romani, un vero linguaggio simbolico sovrapposto al linguaggio spaziale, caratterizzeranno prima l’ architettura e l’ ingegneria romana, attraversando un periodo di minore considerazione durante il medioevo per poi riemergere in modo vigoroso nel rinascimento quando l’ uomo torna ad essere al centro dell’ interesse creativo e scientifico del tempo.
Per la civiltà occidentale ed il mondo intero tuttavia lo spartiacque storico creativo è stato l’ avvento di Nostro Signore Gesù Cristo prima e l’ edificazione della sua Chiesa poi.
L’ architettura e l’ arte paleocristiana infatti valorizzeranno il linguaggio creativo e tecnico del tempo con nuovi contenuti simbolici incentrati sul messaggio cristiano che accompagnano e sottintendono ancora oggi la genesi progettuale, artistica e creativa dei nostri giorni.
Durante il medioevo, cosi denso di spiritualità ma anche incerto e via via in fermento da un punto di vista sociale, nasce lo stile romanico prima e quello gotico poi, caratterizzando l’ architettura di tante sue cattedrali e quella di tanti palazzi storici del tempo.
Chi non ricorda l’ arco ogivale e rampante o le guglie di tante cattedrali gotiche così suggestive per il loro modo ascetico di innalzarsi verso l’ alto ed il gioco sapiente dei valori cromatici della luce filtrata dalle vetrate istoriate o il raffinatissimo gioco di mosaici fondo oro con i quali si decorava la massiccia e robusta architettura romanica quasi a smaterializzarne il senso in modo direi profondamente onirico ?
Il rinascimento ed in particolare Firenze fu il luogo spazio temporale dove avvenne in modo decisivo la rinascita dell’ uomo e della sua arte con la riscoperta del mondo antico e dei suoi contenuti culturali e tecnici.
A seguire il manierismo, il barocco con la sua forza plastica ed il rococò che vedono in generale l’ arte italiana influenzare le corti delle grandi città europee.
Ma il vero nuovo inizio, quello che ci porta in modo deciso fino ai nostri giorni lo dobbiamo all’ avvento della rivoluzione industriale in Inghilterra, con la contrapposizione della civiltà della macchina a quella artigiana e contadina ed all’ avvento dell’ illuminismo e della rivoluzione francese senza dei quali non è possibile capire niente della civiltà dei nostri giorni.
Con l’ avvento dell’ industria nascono le città industriali e con esso il design, e quindi un modo nuovo di concepire l’ architettura d’ interni.
In un primo momento il linguaggio simbolico che accompagna questa enorme trasformazione sociale è ancora quello classico con l’ avvento del neoclassicismo e l’uso dei vari ordini classici, poi arrivando al secolo scorso con l’ art nouveau un esplosione liberatoria nella quale nasce il concetto della linea come una forza di ispirazione naturalistica.
Con il protorazionalismo prima ed il razionalismo e l’ espressionismo poi vediamo finalmente calcare sulle scene del mondo architettonico il movimento moderno e con esso l’ opera dei suoi grandi maestri con i quali si afferma un modo nuovo di intendere il progetto di architettura ed il senso della costruzione della città.
Citiamo su tutti due grandi maestri come Le Corbusier in Europa e Frank Lloyd Wright negli Stati Uniti.
Arrivando velocemente ai giorni nostri negli anni ottanta del secolo scorso un nuovo inizio con l’ avvento della civiltà informatica e della globalizzazione, con internet gli smartphone ed i giganti di google, facebook e microsoft, tempo dove i nostri spazi e le nostre città conservano prevalentemente un linguaggio minimale da un lato e articolatissimo da un punto di vista strutturale dall’ altro, influenzati dalla potenza di calcolo dei nostri processori nel secondo caso e da un concetto espresso da un altro grande maestro del movimento moderno, Mies Van Der Rohe, secondo il quale “less is more” ovvero “il meno è il più”.
I nostri ambienti interni, altamente influenzati da una ricchezza funzionale ed impiantistica senza precedenti nella storia, vedi la nascita della domotica, quando non risentono di un gusto classico più o meno reinterpretato in chiave contemporanea risentono di una povertà di gesti, il minimalismo, che trova un maggiore o minore decorativismo cromatico e tendenze ora più organiche ora più austere e razionali, influenzando in modo nuovo il carattere spaziale e la pelle dei nostri spazi domestici e commerciali.